Napoli, Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III"
Mss. ex-Viennesi: ms.ex-Vind.gr.15
Numeri d'inventario . Manoscritto membranaceo; guardie miste: sono cartacee le carte segnate I e IV, coeve alla legatura del sec. XVII
Palinsesto integrale alla c. 1-80
Databile 1350-1401 ().
Cc.II + 80 + II
(numerate I-II, 1-80, III-IV. Sono presenti una cartulazione antica (angolo superiore destro) e una recente a matita. La c. I è parzialmente incollata al contropiatto anteriore).
Mm. 255 x 185 (cc. 1 ); mm. 0 x 0; mm. 0 x 0
Fascicolazione: organizzato in 10 quaderni;
Segnatura dei Fascicoli: a lettere greche sul margine superiore della prima pagina di ciascun quaderno;
Rigatura: viene utilizzata quella della scrittura antica;
Specchio rigato: Leroy 00C2;
Righe: la disposizione del testo e il numero di righe si adattano al contenuto in versi o in prosa: es. righe 38 (c. 36r) o righe 28 (c. 76v);
Disposizione del testo: una colonna per il commentario di Tzetzes; due colonne per il testo di Licofrone. Le parti in versi si alternano alla parti in prosa anche all'interno di una singola pagina;
Richiami: assenti;
Scrittura e mani: una sola mano;
Decorazione: Decorazione databile 1350-1401 (). Iniziali semplici. La decorazione è effettuata con penna e/o pennello. 1 pagina ornata alla c. 1r (una fascia a tessitura in inchiostro e colore rosso alla c. 1r).
Legatura: Legatura risalente agli anni 1601-1700 Occidentale Si tratta di una legatura d’uso, in pergamena, priva delle caratteristiche comuni a quelle che caratterizzano la maggioranza dei mss della medesima provenienza. E’ accompagnata da una sovraccoperta in carta pesante con un tassello applicato sul dorso
Stato di conservazione: Buono; Lo stato di conservazione è buono per le cc. 1-65v, pessimo invece per le cc. 66-79v trattate con reaggenti chimici da Tischendorf che è qua e là intervenuto anche su porzioni di riga anche delle cc. 1r-65v, ma senza danno per la scrittura recente
Storia del Manoscritto: Il manoscritto è appartenuto ad Aulo Giano Parrasio che ha aggiunto molti lemmi latini a margine e a c. 80v ha registrato di suo pugno la notizia della nascita e della morte prematura di due dei suoi figli: ‘1505.Iulii XXVIII die lunae puer ex me natus est …XVIII Augusti die lunae lustratus est…1506 Maii die XXI…in aurora suavissimus idem filius obiit…1506 undevigesimo sextilis Augusti die, qui Mercurio dicatus est, natus est mihi puer ex Theodora Chalcondyle…sed intra breve tempus fratrem secutus est…1506’. Il codice si riconosce nel n. 102 dell’inventario dei libri della sua biblioteca (cfr. TRISTANO 1988, p. 107). E’ possibile che l’umanista si sia procurato il Licofrone durante la permanenza presso la scuola di Sergio Stiso a Lecce (dopo il 1483), ma è anche ipotizzabile che il libro gli sia stato donato dal maestro stesso. I libri appartenuti al Parrasio passarono per legato testamentario ad Antonio Seripando (la nota di possesso citata da GUTIERREZ 1966, n. 1537 si riferisce in realtà al ms. II.D.4 della BNN) e quindi al fratello di questi, Girolamo. Quest’ultimo, vescovo di Salerno, generale dell’ordine degli Agostiniani, nonché legato pontificio al concilio di Trento, nel 1552 fondò la biblioteca del convento di San Giovanni a Carbonara a Napoli e ad essa fece donazione dei propri libri: il codice è riconoscibile nell’inventario GUTIERREZ 1966, n. 1537. In questa sede fu esaminato da Jean Mabillon che appose a c. 1r la proposta di datazione ‘300 saltem annorum’. Il manoscritto restò nel convento napoletano fino al 1718, quando, su ordine dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo, fu incluso nel lotto di libri trasferiti alla Hofbibliothek di Vienna dove rimase fino al primo dopoguerra. In seguito all’art. 195 del trattato di Saint Germain e all’art. 4 della convenzione artistica di Vienna nel 1920 fu restituito all’Italia assieme ai beni sottratti due secoli prima. Dopo essere stati esposti in mostra a Venezia e a Roma i codici ex-Vindobonensi (un nucleo composto da 72 tra latini e italiani, 22 greci e 22 volumetti di un Corano in arabo) nel 1923 furono consegnati alla Biblioteca Nazionale di Napoli. L’attuale legatura è semplice, in pergamena, priva delle caratteristiche comuni a quelle che caratterizzano la maggioranza dei mss provenienti dal convento di S. Giovanni a Carbonara E’ accompagnata da una sovraccoperta in carta pesante con un tassello applicato sul dorso con l’indicazione ‘BIBL.PAL.VIND./Suppl. gr. 53’ sormontata dall’aquila asburgica a stampa. Antiche collocazioni e indicazioni di contenuto si leggono sul contropiatto anteriore, sul taglio di piede e a c. Ir.
Storia dei nomi:
Nomi collegati alla storia del manoscritto. Aulo Giano Parrasio 1470-1533, possessore *Convento di San *Giovanni a *Carbonara Napoli, possessore Antonio Seripando 1485-1531, possessore Girolamo Seripando 1493-1563, possessore *Otranto Lecce, luogo di copia (Annuario generale dei comuni e delle frazioni d'Italia. Edizione 1980-1985. Milano, TCI, 1980, ad vocem )*Hofbibliothek Vienna, luogo di conservazione Aulo Giano Parrasio 1470-1533, lettore Jean Mabillon 1632-1707, lettore
Antiche Segnature:
69
Spazio di Scrittura: Mm. 195 x 135, 3r
Scrittura: Greco;

Descrizione Interna:
Carte: 1-80v
in greco
Tragica
Nomi:

(commentatore) Johannes Tzetzes 1110-1180 ca
( V. Volpi, Dizionario delle opere classiche. Milano, Editrice Bibliografica, 1994, ad vocem)Nomi:

(autore) Lycophron sec. 4.-3. a. C.
( V. Volpi, Dizionario delle opere classiche. Milano, Editrice Bibliografica, 1994, ad vocem.)
Titolo: Alecandra 2r
Titolo: Lycophron Cassandra cum commentario Ioannis Tzetzis (il titolo si legge su di un tassello incollato a c. Iv).
Titolo: Lycophron cum comment. Io. Tzezij (il titolo si legge a c. IIv).
Nomi citati nel titolo:
Lycophron sec. 4.-3. a. C.
Tzetzes, Johannes 1110-1180 ca
Osservazioni: Il testo dell’Alessandra di Licofrone alternato agli Scoli di Tzetzes si legge a partire dalla c. 2r (Luko/fronoj )Aleca/ndra). Nella c. 1rv troviamo : Giovanni Tzetzes, In poetas, Hypotesis in Alexandram, Lycophronis vita.
Bibliografia a stampa: J. MABILLON – M. GERMAIN, Museum italicum, I Luteciae Parisiorum 1687, 110; B. de MONTFAUCON, Diarium italicum, Parisiis 1702, p. 31; B. de MONTFAUCON, Bibliotheca Bibliothecarum Manuscriptorum Nova…, I Parisiis 1739, p. 232; E. MARTINI, Sui codici napoletani restituiti dall’Austria, ‘Atti della R. Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli’ , n. s. IX (1924), p. 167; G. PIERLEONI, Catalogus codicum graecorum Bibliothecae Nationalis Neapolitanae, I Roma 1962, p. 32; D. GUTIERREZ, La Biblioteca di S. Giovanni a Carbonara di Napoli, ‘Analecta Agustiniana’ XXIX (1966), n. 1537;; G. CAVALLO, La cultura italo-greca nella produzione libraria, in I Bizantini in Italia, Milano 1982, 605; C. TRISTANO, La biblioteca di un umanista calabrese: Aulo Giano Parrasio, Roma [1988], 107-109; E. MIONI, Catalogus codicum graecorum Bibliothecae Nationalis Neapolitanae, Roma 1992, pp. 24-25.
ms.ex-Vind.gr.15, a
Manoscritto membranaceo
Palinsesto integrale alla c. 1-79
Databile 1001-1100
Numero di fogli 79 alle carte 1-79
Mm. 255 x 185 (cc. 1 )
Segnatura dei Fascicoli: non rilevabile
Rigatura: Leroy 00C2 con 40 linn.
Scrittura e mani: scrittura regolare, tondeggiante, perpendicolare al rigo, appesa; Altro;

Altezza lettera H: 0

Angolo lettera H: 0

Altezza lettera I: 0

Angolo lettera I: 0

Altezza lettera N: 0

Angolo lettera N: 0

Altezza lettera Π : 0

Angolo lettera Π : 0

Altezza lettera T: 0

Angolo lettera T: 0
Disposizione del testo:
Scriptura inferior / scriptura superior =
testo su due colonne; altezza delle colonne: mm 195; larghezza delle colonne: mm 135 alla c.73r. Margine superiore: mm 23 alla c. 73r. Spazio tra le colonne: 10 alla c. 73r. Margine inferiore: mm 30 alla c. 73r. Margine interno: mm 18 alla c. 73r. Margine esterno: mm 40 alla c. 73r. Spazio tra le linee: mm 6.
Stato di conservazione: Buono; (La scrittura antica, a cui la recente si sovrappone, è cancellata con cura e risulta pertanto raramente leggibile per un'intera riga)
Storia dei nomi:
Nomi collegati alla storia del manoscritto. *Italia meridionale, luogo di copia

Descrizione Interna Palinsesto:
Carte: 1-79v
in greco
Commentarius
( Commentaria al Nuovo Testamento)
Osservazioni: Non sono leggibili incipit/explicit, ma solo brevi spezzoni di testo.
ms.ex-Vind.gr.15, b
Manoscritto membranaceo
Palinsesto integrale alla c. 80
Databile 0751-0800
Numero di fogli 1 alle carte 80rv
Mm. 250 x 185 (cc. 80 )
Segnatura dei Fascicoli: non rilevabile
Rigatura: forse Leroy 00A2
Scrittura e mani: scrittura ogivale inclinata di tipizzazione occidentale, forse italo-greca. Presente un'inclinazione ridotta e irregolare e un'accentuazione degli apici; ogivale inclinata;

Altezza lettera H: 0

Angolo lettera H: 0

Altezza lettera I: 0

Angolo lettera I: 0

Altezza lettera N: 0

Angolo lettera N: 0

Altezza lettera Π : 0

Angolo lettera Π : 0

Altezza lettera T: 0

Angolo lettera T: 0
testo su due colonne; altezza delle colonne: mm 210; larghezza delle colonne: mm 160 alla c.80r. Margine superiore: mm 17 alla c. 80r. Spazio tra le colonne: 25 alla c. 80r. Margine inferiore: mm 25 alla c. 80r. Margine interno: mm 0 alla c. 80r. Margine esterno: mm 22 alla c. 80r. Spazio tra le linee: mm 7. (scrittura inferior/superior con una rotazione di 180°; proporzione: 2 1; altezza delle lettere: mm. 4)
Stato di conservazione: Medio; (il foglio è accartocciato; tuttavia la scrittura risulta in alcune righe leggibile)
Storia del Manoscritto: Sulla base dell'esame della scrittura si considera l'Italia meridionale come luogo di origine
Storia dei nomi:
Nomi collegati alla storia del manoscritto. *Italia meridionale, luogo di copia

Descrizione Interna Palinsesto:
Carte: 80rv
in greco
Homiletica

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