Napoli, Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III"
Nazionale: ms._II.C.15
Manoscritto membranaceo; guardie cartacee
Palinsesto integrale alla c. 1-65
Databile 1170-1250 ().
Cc.III + 79 + III
(numerate I-III, 1-79, IV-VI).
Mm. 165 x 225 (cc. 1 ); mm. 0 x 0; mm. 0 x 0
Fascicolazione: Fascicoli 7: 1x14 (c. 14), 1x10 (c. 24), 1x11 (=5+6) (c. 35), 3x10 (c. 65), 1x14 (c. 79);
Segnatura dei Fascicoli: Numerati a lettere greche sul margine inferiore della prima pagina di ciascuno;
Specchio rigato: Utilizza lo specchio della scrittura antica che è su due colonne: nelle cc. 1-65v Leroy 44C2 e nelle cc. 66-79v Leroy 00C2. La scrittura recente, su due colonne nelle cc. 1r-22r, si sovrappone totalmente all'antica (29 linee, mm. 185x105, c. 2r); è invece a piena pagina nelle cc. 22v-65v in cui occupa tutto lo spazio disponibile utilizzando talora le orizzontali di giustificazione come se fossero linee rettrici (linee 35, mm. 220x170, c. 24). Nelle cc. 66-79v è ancora a piena pagina (linee 27, mm. 195x130, c. 66v; linee 23, mm 190x130, c. 70v);
Disposizione del testo: le cc. 1-22r sono su 2 colonne; ogni colonna è di mm. 185x65 con mm. 22 di intercolumnio. Le cc.22v-79v sono a piena pagina ;
Scrittura e mani: testo su più di due colonne testo su più di due colonne
Decorazione: Decorazione databile 1170-1250 (Alla mano dello scriba si dovono anche le piccole fasce e le lettere iniziali, in inchiostro dipinte di rosso; lo stesso rosso è usato per riempire i noccioli di alcune lettere.). Iniziali semplici.
Legatura: Legatura risalente agli anni 1501-1600 Italia meridionale (forse Napoli). Le dacorazione si dev alla stessa mano dello scriba, che ha provveduto a delineare le piccole fasce e le lettere iniziali, in inchiostro dipinte di rosso; lo stesso rosso usato per riempire i noccioli di alcune lettere. Materia delle assi: carta, Materia della coperta: pergamena.
Stato di conservazione: ; Danneggiamenti per:ReagentiLe guardie hanno i margini gravemente danneggiati, ma il guasto non riguarda il testo. Il deterioramento si estende anche ai margini delle carte iniziali e finali del corpo del libro
Storia del Manoscritto: Il codice recente è unitario, ricavato da due manoscritti antichi diversi. Fu esaminato da C. Tischendorf nel 1866: alla sua mano si deve la descrizione del contenuto dei ff. 66-79v che si legge in una scheda cartacea incollata sul contropiatto anteriore e sottoscritta maggio 1866. Il manoscritto era parte della biblioteca del convento napoletano dei frati agostiniani di San Giovanni a Carbonara, di cui conserva la legatura caratteristica, ed è pervenuto alla Reale Biblioteca, poi Nazionale, nel 1800, a seguito delle soppressioni disposte da Ferdinando IV dopo la restaurazione seguita alla caduta della repubblica partenopea. A c. 1r si legge la proposta di datazione "400 ann." di mano di Jean Mabillon che visitò la biblioteca agostiniana nel 1685.
Storia dei nomi:
Nomi collegati alla storia del manoscritto. *Italia meridionale, luogo di copia *Convento di San *Giovanni a *Carbonara Napoli, luogo di conservazione Kostantin Tischendorf, lettore (Indice SBN ); il nome è citato nel ms. come Constantinus Tischendorf alla c. contr. ant.Jean Mabillon 1632-1707, lettore
Scrittura: Greco; testo su più di due colonne.

Descrizione Interna:
Carte: 1-79v
in greco
Liturgica
Titolo: Mh=n septe/(mbrioj) aÈ, a)rx(h\)… 1r
Titolo: Menaea mensium septembris, octobris, novembris

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